Alto Piemonte

Anche se meno conosciuto non solo a livello vitivinicolo ma anche turistico ed enogastronomico rispetto ad altre famosissime zone del Piemonte, l’Alto Piemonte (ovvero l’area compresa tra il bacino del fiume Po e l’arco alpino comprendente la provincia alta di Torino, le province di Biella, Vercelli, Novara ed il Verbano Cusio Ossola), ha sempre goduto di ottima fama a livello industriale e commerciale grazie allo sviluppo del settore tessile e metalmeccanico conosciuto immediatamente dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale.

Eppure, sia i dati di allora sia più recenti studi, tra cui le opere di Alberto Pattono sui vini dell’Alto Piemonte, confermano come, prima dell’avvento dell’industria, questa porzione di regione fosse composta da ben 40.000 ettari vitati ed un passato vitivinicolo glorioso nonostante i danni inferti dai flagelli della vite di inizio secolo scorso, per poi venire via via dimenticato in favore di nuove opportunità lavorative e migliori condizioni di vita offerte dal boom economico.

La definizione “Alto Piemonte” nonostante non abbia confini definiti e reali, nasce per identificare un’area dalla forte identità vocata all’ enogastronomia, alla vitivinicoltura, ed al turismo

Geograficamente il paesaggio è ricco e sfaccettato: si passa dal confine meridionale occupato dalla Pianura Padana dove, tra le province di Vercelli, Biella e Novara, nasce e si diffonde la coltura del riso passando per colline, valli e laghi incastonati tra le Alpi fino a raggiungere la seconda delle vette più alte d’Europa: il Massiccio del Monte Rosa

In questo contesto la realtà vitivinicola alto-piemontese si distingue per ricchezza e frammentazione delle sue sottozone sia a livello climatico che a livello geologico. Il comuni denominatori sono il suolo a reazione acida ed il vitigno Nebbiolo, localmente conosciuto come “Spanna”, da secoli presente sulle colline alto piemontesi, affiancato da alcune varietà storiche ed autoctone a bacca rossa come: “Vespolina” o “Ughetta di Ghemme”, “Uva Rara” o “Bonarda di Gattinara”, “Croatina” o “Spannibièu” e una curiosa ed antica varietà a bacca bianca chiamata “Erbaluce” anche detto “Greco novarese”.

L'Alto Piemonte e le sue sottozone

L’Alto Piemonte è noto per le sue sottozone e per le peculiari condizioni pedoclimatiche dovute alla posizione a ridosso delle Alpi e dalla composizione geologica unica dei suoli, molto differente da zona a zona

Gattinara DOCG
Bramaterra DOC
Coste della Sesia DOC
Boca DOC

Un recente studio ha dimostrato la presenza dei resti di un antichissimo vulcano la cui caldera riemersa nei millenni ha di fatto composto i suoli di queste denominazioni. Passeggiando in collina è facile scorgere sabbie e blocchi di rocce, quali quarzi e porfidi, dal colore rossastro

Canavese:
Carema DOC
Erbaluce di Caluso DOCG

Novarese:
Fara DOC
Sizzano DOC
Ghemme DOCG
Colline Novaresi DOC

Suoli di origine morenica composti da detriti e  ciottoli, modellati nel corso dei millenni dai ghiacciai che si estendevano dalle vicine montagne fino a valle seguendo il percorso dei bacini orografici

Lessona DOC
Coste della Sesia DOC

Lessona gode di una composizione curiosa ed unica nel panorama locale:  le colline su cui sorgono le vigne sono in buona parte composte da fossili e antiche sabbie pleistoceniche dal ph bassissimo